Identità e consapevolezza

Ciao,

oggi ti voglio proprorre una riflessione un pò diversa dal solito, legata ad una mia esperienza personale e professionale nello stesso tempo.

Occupo solo un pò del tuo tempo, perchè ho il piacere, oltrechè il desiderio, di raccontarti quanto è avvenuto e mi è accaduto mercoledi pomeriggio scorso a Roma, in occasione dell’Assemblea dei Consigli Provinciali dei Consulenti del lavoro, che si è tenuta in un grande auditorium e che ha visto la significativa partecipazione del Ministro Sacconi.

Si è trattato di una riunione di tutti i presidenti dei Consigli provinciali dei Consulenti del lavoro ed io ero lì in rappresentanza di quello di Trento.

Il momento era importante, perchè rappresentava la chiusura del ciclo triennale del Consiglio nazionale, la massima autorità della categoria: insomma, si tiravano le fila di un percorso, che ha avuto tantissime tappe entusiasmanti, coinvolgenti, difficili, impegnative…. e che ho vissuto in modo piuttosto coinvolto.

Quindi per me non si è trattato di una riunione qualsiasi, ma nelle parole che sono state pronunciate da Marina Calderone e nelle immagini del filmato che ci ha accolto nella sala ho ritrovato davvero tanti momenti, persone, occasioni, emozioni.

Inoltre è avvenuto un altro fatto che mi ha molto colpito; a mio giudizio – spero di non sbagliarmi – chi era seduto in quella sala si è trovato di fronte ad un cambiamento radicale dell’atteggiamento della politica verso il lavoro e gli attori che operano sul mercato del lavoro, andando oltre i condizionamenti ideologici che da troppo tempo falsano e condizionano la regolamentazione e lo svolgimento dei rapporti di lavoro e complicano l’attuazione e gestione delle procedure connesse all’amministrazione del personale.

Negli ultime settimane mi era già accaduto di rimanere piacevolmente sorpreso dall’analisi della nuova direttiva in materia di attività ispettiva e vigilanza ed avevo letto con interesse quanto previsto dal disegno di legge 1441 quater in materia di conciliazione.

I Consulenti del Lavoro – attraverso la Presidente Marina Calderone – ed il Ministro ieri pomeriggio si sono trovati a condividere una visione sostanziale del mercato del lavoro, non di facciata nè di comodo, che Sacconi ha racchiuso in questo passaggio: ’Deregolare il lavoro abbandonando il formalismo giuridico per passare ad un approccio ‘sostanzialista’ che dia voce al capitale umano’.

Leggi il parere del Ministro

Dietro questo modo di pensare c’è una fiducia di base nei confronti degli attori del mercato del lavoro, le distorsioni del quale non possono essere elevate a caratteristica predominante, ma vanno trattate come tali.

Fra questi attori i Consulenti del lavoro si sono guadagnati un ruolo che mi piace definire come paritario rispetto ad categorie, e forse in certi ambiti sto pensando in difetto.

Non ritengo questo un fatto importante perchè tengo per le imprese e dunque esse avranno meno controlli, affatto; sono però convinto che sia ora e tempo (passato) di abbandonare la lotta e la contraposizione fra lavoratori e datori, per passare ad una più matura fase di collaborazione. E questo mi sembra utile per diversi motivi:

  • quando si è in lotta non si sta bene; non si vive appieno la vita, se si è reciprocamente nemici con colui da cui dipendi (vale per entrambi: datore e lavoratore hanno senso, se si completano nell’altro, altrimenti…)
  • il meglio di te e della squadra esce quando si va d’accordo, non quando ognuno combatte la sua battaglia personale (fra i due litiganti… il terzo gode!)
  • e questo è ancora più importante in un momento di difficolta come quello che stiamo vivendo.

Sacconi dice una cosa che a me piace molto: il lavoro va ricondotto alla persona, della quale rappresenta una importante componenete educativa e di sviluppo e realizzazione personale.

Ti ringrazio per l’attenzione e ringrazio i miei colleghi per l’impegno, perchè sono convinto che quanto raggiunto sia il frutto della determinazione e della consapevolezza che ognuno mette nell’impegno quotidiano; questo crea i presupposti affinchè il Consiglio Nazionale possa rappresentarci con decisione e sicurezza nei tavoli istituzionali e contribuire a far crescere il nostro paese e a far stare meglio chi ci vive e lavora.

Grazie per la tua attenzione!

A presto!

 

Andrea

1 comment

  1. Ciao Andrea,

    condivido con te questa sensazione di positività fra le “parti”. Ho comunicato ad alcuni clienti i recenti cambiamenti e le semplificazioni in materia lavoro e ti assicuro sono state accolte da commenti di apprezzamento, soddisfazione e fiducia. Era proprio la fiducia che era venuta a mancare alle aziende e proprio attraverso l’approvazione di questo tipo di norme essa sta tornando.
    Con stima.
    Miriam

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