la natura umana ed il senso di responsabilità

Sempre le mie recenti esperienze di vita quotidiana mi hanno riportato alla mente questa fiaba, forse attribuibile ad Esopo, che fa più o meno così.

Una rana stava serenamente sguazzando in un fiume quando ad una sponda si avvicinò uno scorpione. “Devo passare dall’altra parte” disse “ma non so come fare, io non so nuotare e se provo affogherò. Tu potresti aiutarmi trasportandomi sul tuo dorso, te ne sarei molto grato”. La rana perplessa rispose: “Ma se io ti lascio salire sul mio dorso tu potresti pungermi ed uccidermi!”. Lo scorpione rassicurò la rana: “Non ti preoccupare, perchè dovrei farlo, se ti pungessi morirei anch’io perchè affogheremmo entrambi nel fondo”. La rana si sentì rassicurata dalle spiegazioni dello scorpione e lo fece salire. Quando furono a metà del fiume, lo scorpione punse la rana. La rana stupita dal gesto dello scorpione mentre stava affondando insieme a lui trovò la forza di chiedergli: “Ma perchè l’hai fatto adesso moriremo entrambi?” Lo scorpione rispose “Non ho potuto farne a meno, questa è la mia natura”.

Quanto spesso ci giustifichimo o assolviamo il comportamento altrui, proprio chiamando in causa una fantomatica ed immutabile natura?

E questo anche a costo di avallare scelte totalmente illogiche e addirittura autolesionistiche?

Qual è la “morale della favola”? Credo che il significato più forte sia proprio la sua inspiegabilità. Un agire con danno per sé e per altri senza alcun comprensibile motivo. Una follia che si annida nella “natura” umana, di cui si vedono molti esempi. Alcuni, per fortuna, più comici che preoccupanti – ma altri, purtroppo, dolorosamente tragici.

tratto da: http://web.mclink.it/MC8216/stupid/scorpio.htm

Forse vale la pena di riflettere di più e assumersi maggiormente le proprie responsabilità.

3 comments

  1. Ciao Andrea e amici tutti,
    quanta verità in questa meravigliosa favola di Esopo.
    Mai come in questi tempi è rivelatrice di una realtà ben precisa.
    Come dice Andrea l’ inspiegabilità la fa da padrone.
    La mente umana è quanto di più portentoso e, nello stesso tempo, di più strano ci sia.
    Non nego che a volte, quando leggo o vedo succedere cose incredibilmente tragiche comincio a pensare veramente all’ esistenza di un male oggettivo che, adducendo come scusante la propria natura, vedi il discorso dello scorpione in questa favola,esplode con tutta la sua natura maligna.
    E voi che ne pensate?

    Ciao a tutti
    Roberto

  2. Questa favola dà lo spunto ad un’interessante riflessione,fa vedere un lato bruttissimo dell’animo umano: “il male gratuito”. Cosa c’è di peggiore che sapere di fare del male e non evitarlo?

    Si può paragonare anche alla mancanza di “azione”?
    Essere spettatore di qualcosa di sbagliato e non intervenire, girare le spalle a chi è in difficoltà, farti passare davanti qualsiasi cosa e rimanere lì inerme senza aiutare. Ponzio Pilato raffigura bene la parte dell’essere umano che io detesto di più al mondo.

    Non sporcarsi mai le mani….. quanto è comodo!
    C’era una canzone di tanti anni fa che diceva:

    “Anche se voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti”….

    Ciao Andrea,
    non so se sono uscita fuori dalla tua riflessione, ma questo mi ha ispirato.

    Buona riflessione.

  3. SE QUESTO E’ UN PESCE D’APRILE E’ DI CATTIVISSIMO GUSTO. SE COSI’ NON FOSSE TI PREGO NON FARLO.
    PROVALE TUTTE MA NON MOLLARE.
    CI SARA’ UN MODO PER EVITARE CHE QUALCOSA DI BELLO, INTERESSANTE, SANO, INTELLIGEENTE, UTILE, COSTRUTTIVO,….. (POSSO CONTINUARE ALL’INFINITO) NON DEBBA ESSARE INTERROTTO.
    SALUTI ANGELA BLASI

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