Il mio sogno col Legislatore

Ti racconto un mio sogno recente.

Ad occhi aperti.

Ho sognato di incontrare il Legislatore.

Si, il Legislatore.

Quel tale che avevo incontrato alle medie, sul testo di educazione civica.

E poi più avanti, studiando diritto ed economia.

Poi nel vivere quotidiano, avevo perso di vista il Legislatore.

Si, quello con la L maiuscola.

Ebbene, l’altro giorno l’ho incontrato, per caso, e ne ho approfittato per fargli alcune domande.

Perchè non cerchiamo di lavorare sulla nostra mentalità, abbandonando l’individualismo e cercando di costruire senso di responsabilità e socialità, facendo in modo che ognuno di noi sia chiamato direttamente in causa nel gestire le scelte e i comportamenti personali?

Perchè non costruiamo delle norme che prevedano l’apertura di un bilancio sociale individuale ove ogni cittadino abbia diritto ad un certo livello di risorse, maggiori o minori a seconda della condizione di partenza e dello stato attuale (qualora la norma si riferisca a un nuovo nato o a una persona esistente), ma venga anche richiesto circa gli impieghi ed i risultati che realizza con tali risorse, in termini personali e collettivi?

Non è forse vero che la responsabilità collettiva può essere figlia solo di una responsabilità individuale diffusa, che incrocia il piano verticale, del singoli, con quello trasversale, collettivo?

Non è forse vero che in questi anni in cui servono risposte rapide e precise al mutare del contesto, occorre anche coesione e determinazione per costruire il Mondo, il Paese, la Città che vogliamo, oltrechè per rintuzzare i danni e gli errori di pochi?

Non è forse vero che Lei, Legislatore, ha posto le basi della Repubblica nel lavoro individuale e collettivo dei cittadini e che ‘Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società’.

E perchè non estendiamo quasto concetto anche alle imprese ed alle organizzazioni che ricevono sussidi e contributi?

Forse mi sbaglio, ma m’è parso per un attimo di cogliere sul volto del Legislatore un’espressione tipo:

Perchè no?

2 comments

  1. Già perché no?
    Come avrebbe potuto rispondere diversamente il Legislatore?
    ……..visto che il Legislatore di oggi è figlio della Costituzione, che queste cose le prevede?

  2. non ho molta fiducia nel nostro legislatore ma questo e’quello che passa il convento. ritengo che il cittadino in quanto “datore di lavoro”del legislatore debba avere tutte le possibilita’di verificare l’operato del legislatore ed esserne anche giudice in merito. il politico sbaglia molto piu’di ogni altro lavoratore ma non paga mai con sanzioni o ammende o multe,mentre il comune cittadino e’subissato da tutto cio’. questa e’vera democrazia???

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