Oggi su Corsera c’ era quest’articolo che ti voglio proporre
Ma ti voglio proporre anche la lettura inversa dello stesso concetto:
Caro professionista, siamo tutti sulla stessa barca e dunque, se incontri un’azienda in difficoltà aiutala a superare il guado momentaneo, disinteressatamente.
Ogni volta che chiude un’azienda o uno studio diventiamo tutti un po’ più poveri; tanto o poco non importa.
dove trovi un’azienda che ti dia quelle possibilità? Sai che, specialmente nel nostro territorio, tutti tengono “ben chiuso il loro orticello” ed è molto difficile poter avere collaborazione, anche disinteressata. Sarebbe un’esperienza meravigliosa quella prospettata di ADOTTARE UN PROFESSIONISTA! Saluti.
si è un’aspetto interessante quello della reciproca adozione perchè apre una prospettiva nuova, culturale, prima di tutto, e lavorativa. Penso soprattutto alle situazioni in cui, inconsapevolmente azienda e professionista intuiscono di poter interagire progettualmente, ma manca probabilmente oggi, per sfiducia o per altri motivi, la consapevolezza dell’avvenire, che determina a propria volta l’incertezza sulla evoluzione del rapporto tra le due figure. E’ chiaro poi che non bisogna ASPETTARSI che l’azienda DIA possibilità, perchè bisognerebbe prima chiarire cosa vuole il professionista…o il terapeuta della situazione di crisi (vera o presunta) di cui si parla.
E se fossero i professionisti non disposti a farsi adottare? Perchè troppo presuntuosi e non disposti a mettersi in gioco?