Dato che non volevo spiegare a Bill e Bud che mia madre ed io eravamo il tipo di persone che restano fuori dal mondo, dissi semplicemente: “Mi fa paura solo a pensarci, Yale“. Era la frase sbagliata da dire, e la frase giusta.
“Allora è deciso” sentenziò Bud. Si alzò dallo sgabello e venne nerso di me, annusando il pugno e sistemandosi gli occhiali alla Buddy Holly.
“Devi fare tutto quello che ti spaventa, JR. Tutto. Non parlo di cose che mettono a rischio la tua vita, ma tutto il resto. Pensa alla paura, decidi subito come affronterai la paura, perchè la paura sarà il problema più importante della tua vita, te l’assicuro. La paura sarà il motore di ogni tuo successo, la radice di tutti i tuoi fallimenti, e il dilemma di tutte le storie che ti racconterai su te stesso.
E qual è l’unica possibilità che hai di battere la paura? Seguirla. Andarle dietro. Non considerare la paura come il cattivo della storia.
Pensala come la tua guida, il tuo pioniere, il tuo Natty Bumppo.”
J.R. Moehringer, Il bar delle grandi speranze
Molti scrittori interpretano la vita meglio di tanti studiosi della psiche e dell’animo umano.
Ritengo superfluo ogni commento, se non quello di lasciarsi scivolare nella mente e nel cuore queste riflessioni, semplici ma profonde.
Grazie per l’attenzione.
bellissimo passaggio questo, estremamente vero tra l’altro.
In effetti chi non conosce la paura non conosce la vita