Ma secondo te, come ci si sente stando là in fondo, davanti a tutti?
Io bene, davvero bene. Ma a te che effetto fa quest’immagine?
ANDREA POZZATTI Obiettivo Efficacia 2008
La prima biblioteca on line che aiuta l'imprenditore a liberarsi dai vincoli che bloccano il suo lavoro!
Dieci minuti prima di iniziare a parlare in pubblico vengo invasa da un senso di panico devastante e continuo a ripetere la parte iniziale dell’intervento che mi accingo a fare, poi, una volta affrontato l’impatto iniziale il panico si affievolisce rimanendo sempre un po latente.
– Molti anni fa avrei risposto:
ANGOSCIA !!! Io non lo farò mai !!!! io non ho nulla da saper dire o raccontare e poi c’è la vergogna di sbagliare e quindi “chissà cosa pensano di me gli altri”
– qualche anno fa:
PAURA ma so che posso farcela purchè mi prepari bene……con intervento breve e superveloce
per poi ritornare fra “gli altri” al sicuro.
– Oggi
mi sento un pò meno preoccupata, consapevole che il momento peggiore da superare è raggiungere il podio, incominciare….poi tutto si dovrebbe risolvere.
L’incognita rimane se nel tragitto di pochi metri la Paura (il Male) riesce a vincere la Consapevolezza del fare (il Bene)
Ora vorrei poter acquisire maggior sicurezza di me stessa per poter affermare, come fai tu:
Mi sento bene e a mio agio.
Grazie e saluti
Maria Ancilla
Per me è più bello vedere da questo punto che di fronte!!! Ho avuto poche volte l’opportunità di parlare in pubblico ed il primo momento è stato emozionante. Andando avanti con il discorso l’emozione era sotto controllo. Importante è il primo approccio con il pubblico ed avere la padronanza dell’argomento.Il resto passa in secondo piano. Penso che si riesca a fare un’abitudine, ma che ci voglia un allenamento continuo. Grazie Andrea per le tue sempre gradite proposte!
Anche io mi sento bene, anzi benissimo. L’importanza è cose si trasmette e come si trasmette, non improvvisare ma essere preparato.
le prime volte un effetto devastante…. adesso non mi imbarazza particolarmente. L’importante è essere preparatissimo sugli argomenti da esporre, eventualmente anche in caso di dibattito, e soprattutto seguire un filo logico del discorso. Spesso mi faccio soltanto uno schema con i titoli da esporre e poi parlo ” a braccio” come si dice in politica. La cosa fondamentale è coinvolgere gli spettatori e farli appassionare a quello che si dice.
UDITORI: non riesco a guardare chi mi ascolta; guardo un punto in una direzione (è un caso che in traiettoria ci sia qualcuno che ascolti, io non guardo quel qualcuno, ma quel punto-fisso), oppure continuo a girare vorticosamente la testa con l’intenzione di guardare tutti, ma per via dell’agitazione rischio di non guardare nessuno; infine: sarà mai possibile che tutta sta gente non abbia di meglio da fare che utilizzare il proprio tempo per venire a sentire me che parlo?
Personalmente mi diverto al pensiero di “stuzzicare il nervetto scoperto” di qualche uditore.
Non ricordo di aver mai avuto PAURA di parlare in pubblico, forse perchè – da giovane – NON avevo nulla da dire, per cui ho cominciato quando avevo già una certa età !!!!!!!!!!
Adesso però, quando capita e capita spesso, mi diverto da matti nel vedere le espressioni delle prime file quando – diciamo – vado giù un po’ pesante.
Saluti
Claudio
Ci vuole preparazione e capacità di coinvolgimento. Uno preparatissimo ma che non sa comunicare nel modo corretto, non lascia traccia nell’animo degli ascoltatori. E’ una dote che si può anche imparare? Ciao a tutti, Flavia
Certo Flavia,
tutto si può imparare.
Basta volerlo,… farsi un pò aiutare e provare!
a me, ogni volta che mi capita, tremano le gambe . se riesco ha partire bene poi mi diverto (con tanta paura) . ciao antonio