Il potere della suggestione


Sabato scorso, 27 agosto, nel pomeriggio ho vissuto una situazione piuttosto strana e forse irripetibile.
Mi è capitata la fortuna di poter passeggiare nel cuore di New York – Times Square, Brodway Av., 5th Av. – quasi in solutidune, in una città spettrale.
Sotto una leggera ed innocua pioggerella solo pochi turisti e qualche taxi; traffico azzerato, niente mezzi pubblici, niente bus turistici, venditori ed imbonitori urlanti vari.

Potevo attraversare impunemente le strade di solito ingorgate, camminare liberamente su ampi marciapiedi, godere del silenzio(!) nella Grande Mela.

Nell’aria l’attesa di un grande e terribile evento: l’uragano Irene, che stava soppraggiungendo dal sud.
Da alcuni giorni tutti i canali televisivi vivevano la diretta dell’evento, trasformando l’attesa in un rito di pre-espiazione.

Così la città era vuota, ferma, irrealmente attonita ed imbarazzata fra la calma di una leggera pioggerella e la paura dello sconquasso.

Passeggiavo incredulo e solitario; non rinvenivo assolutamente nel mondo che mi circondava i segni di una futura catastrofe; ma l’aria era comunque stata resa elettrica dalla creazione mediatica dell’evento.

Che per fortuna non c’è stato, almeno a Manhattan.

Ma che esperienza incredibile ho potuto vivere!

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