Trovo che una delle sfide più affascinanti e coinvolgenti che possa accadere di incontrare nella consulenza aziendale, sia il passaggio generazionale, intendendo significare l’effettivo passaggio delle responsabilità imprenditoriali da un soggetto all’altro.
Nella mia esperienza professionale non ho mai vissuto un passaggio simile ad un altro; posso inoltre dire che quasi mai l’oggetto della consulenza è direttamente il passaggio generazionale, ma solitamente il focus inizialmente è un problema organizzativo e gestionale ed il passaggio appare solo sullo sfondo, anche un po’ sfumato.
Inoltre un passaggio generazionale può avere una durata estremamente varia; da alcune decine di anni a zero, quando avviene in modo traumatico ed inatteso.
All’interno di questa ampia gamma di possibilità si mercolano ed intrecciano il piano aziendale e quello familare, molto frequentemente in modo tale da rendere sostanzialmente indistinguibili i confini tra l’uno e l’atro.
Altrettanto frequentemente un mondo finisce per compensare l’altro e viceversa, rendendo non sempre facile scioglier i nodi che bloccano la naturale matuirazione del passaggio generazionale.
In tutto questo è nascosto il fascino di lavorarare su un processi di passaggio generazionale in una piccola e media impresa.
Viene richiesta sensibilità, capacità di ascoltare e di entrare in empatia, voglia di conoscere e capira anche le motivazioni esterne all’azienda, che poi concorrono a influenzare le dinamiche organizzative.
Interessante, continua Andrea…
sai…me ne sto proprio interessando in questo periodo.
Sto notando che il parlare/condividere con le persone terze es esperte della materia della gestione delle risorse umane si sta rivelando oltre che una esperienza interessante e di possibile collaborazione professionale, anche una possibile via di uscita, più ponderata condivisa e puntuale.
Quindi ti ascolto…
a presto.
Volentieri, penso anch’io sia un terreno fertile ed interessante per lavorare ed imparare.
A presto.