Da più di quarant’anni della mia vita a Leeds vedo dalle mie finestre i ragazzi e le ragazze che tornano a casa dalla vicina scuola secondaria. È raro che camminino da soli per strada, preferiscono camminare nel gruppo dei loro amici. Questa consuetudine non è cambiata. Tuttavia, quel che vedo dalle mie finestre è cambiato nel corso degli anni. Quarant’anni fa, ciascuno di questi gruppi era “di un solo colore”; oggi, non lo è più quasi nessuno di essi…
Tratto da: Zygmunt Bauman
in collaborazione con Riccardo Mazzeo
Conversazioni sull’educazione
Erickson, 2012
Quasi ogni giorno si mostrano ai nostri occhi i segni del cambiamento in atto.
Spesso sono molto evidenti, dirompenti; altre volte meno.
Non sempre sappiamo riconoscerli ed interpretarli in modo adeguato.
Il comportamento certamente da evitare è quello di non assumersi la responsabilità di cercare di comprendere e di affrontare il cambiamento in atto, che prepotentemente ogni giorno si insinua nelle abitudini consuete, mostrandone impietosamente l’inadeguatezza.
Delegare ad altri questo passaggio, sperare che tutto torni “come prima”… è un modo sottile ma efficace per farsi del male.
Il cambiamento?
Destabilizza la mia interiorità, le mie idee, la mia visione della vita ma per me è vitale riconoscerlo e, come dice Andrea, comprenderlo e affrontarlo per non farmi trascinare con apatia dalla monotonia quotidiana e dalle convinzioni radicate e tramandate dai miei genitori il secolo scorso!!
Costa fatica perchè devo mettere in discussione me e chi mi sta intorno… però non mi arrabbio più con gli altri e sono più serena.