In queste settimane nelle campagne è in atto la potatura delle viti e degli alberi da frutto.
E’ una bella metafora che ci aiuta a capire come sfrondare quella che apparentemente è una ricchezza, in realtà moltiplica i frutti.
Scegliere il tralcio o il ramo migliore e concentrare su di esso tutte le risorse della pianta. Poi durante l’anno il tempo potrà essere più o meno bello, asciutto, piovoso, freddo, caldo, ventoso, ecc.; lì il contadino non può arrivare. ma la potatura gli compete, eccome.
Ognuno di noi può (e gli conviene) fare periodicamente la stessa operazione con gli innumerevoli rivoli in cui, quotidianamente, rischia di disperdere la propria vita. Posso capire che in principio possa sembrare una rinuncia, ma, in realtà, il non farlo si traduce in un poderoso boomerang.
Grazie per l’attenzione!
Vero vero vero Andrea. Te ne ho scritto 3 così anche se ne poti 2 uno rimane. Qualcuno prima di noi disse bene che “l’essenziale è ciò che sta dalla pelle in dentro”. Quante cose fuori non servono e sarebbe opportuno tagliare, vero?? Grazie per le tue profonde riflessioni , spero di rincontrarti presto