In questo difficile periodo, molti studi professionali ed aziende hanno compreso l’importanza e avvertito l’esigenza di conoscere meglio il propri processi, con particolare riferimento ai costi di gestione ed alla produttività del personale.
I costi diretti del personale rappresentano in media circa il 30% dei costi aziendali e molto spesso non sono gestiti ma solo amministrati:
All’interno di queste due nicchie di costo si “nascondono” generalmente significative opportunità per migliorare rispettivamente l’efficienza dell’organizzazione e ridurre l’entità della spesa.
Ma quale insidia si cela dietro la legittima e corretta ricerca espressa da professionisti e titolari di conoscere e padroneggiare il proprio sistema produttivo? Le micro e piccole imprese e gli studi professionali si caratterizzano di solito per essere organizzati su strutture assai corte, poco formalizzate, nelle quali le persone ricoprono più mansioni, senza una specifica delega e seguendo metodi di lavoro che quasi mai sono frutto di procedure scritte e condivise.
Dato per scontato che il navigare a vista non è più conveniente sia in termini di risultati economici che per quanto riguarda la qualità offerta e la soddisfazione del cliente, è altrettanto vero che non è affatto semplice pensare di “rinchiudere” repentinamente una siffatta organizzazione all’interno dei rigidi confini della retorica tipica del XX secolo: comando, controllo, rigide mansioni.
Non è il caso di prendere ora questa strada, se non come passaggio intermedio di razionalizzazione del proprio sistema, in vista di assumere una pelle decisamente più in linea con i tempi di incertezza e di cambiamento continuo che studi ed imprese stanno attraversando.
Il futuro organizzativo delle piccole e medie imprese e degli studi professionali non sta di certo nella rigidità, ma nella flessibilità, nella fungibilità e nella competenza professionale del personale, nella capacità di cambiare costantemente adattandosi al le evoluzioni di mercato.
Grazie per la tua attenzione; domani ricordati di leggere la seconda parte dell’articolo!