Leadership personale: una conquista da raggiungere nella normalità del quotidiano

La situazione da te descritta può anche essere ideale,  ma occorre, per realizzarla un altissimo impegno:  saper comandare a se stessi, senza indugio alcuno, ed essere severissimi con se stessi…….
Una cosa affascinante, ma difficile, buona notte

Quanto ho letto corrisponde perfettamente a ciò che quotidianamente molti di noi vivono.
Chi ha la stoffa da leader ha solo una strada possibile:lavorare in scuadra, stimolare, far crescere e gratificare chi ne fa parte.
Chi ritiene di bastare a se stesso forse non capisce che se due persone hanno 1 idea e non la condividono ognuno di loro rimane con 1idea, se invece la condividono, ognuno di loro avrà 2 idee.
Nella mia vita ho scalato diverse vette e tutte le volte avevo al mio fianco persone diaciamo “belle” e persone diciamo “brutte”, tutte sono state fondamentali al superamento della vetta e sai perché?
Perché quelle “belle” mi hanno supportato, aiutato e insegnato, quelle”brutte” hanno avuto un ruolo fondamentale nel processo di crescita della mia autostima.
Buona giornata

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Ho voluto riprendere il tema dell’articolo precedente dando risalto a questi due commenti.

Sottile è il crinale esistente fra riuscire ad imprimere alla propria vita professionale la direzione voluta o necessaria, ed il galleggiare, magari anche con un certo stile, in un quotidiano privo di prospettive reali e soddisfazioni profonde.
E come sempre è la capacità di leadership personale a definire la china che si andrà a prendere.
Lungi da me la ricerca di un ideale; caratterialmente ed anagraficamente non mi sento portato verso orizzonti immaginari ed onirici. Gli è però la forte e determinata convinzione che la felicità stia in buona parte nella scelta consapevole e determinata fra vivere e lasciarsi vivere. E la decisione è sempre e solo personale.

Mi interessa qui porre attenzione soprattutto sull’Uomo in dialogo con se stesso e col mondo che lo circonda. In un secondo momento verrà il tema della leadership verso gli altri, che ho visto esercitare spesso in forme tanto distorte da farmi preferire il porre attenzione particolare al dialogo intimo, quale sorgente di un potenziale benessere personale dal quale non può che scaturire un rapporto più equilibrato e sereno anche con gli altri, subalterni e non.

Certamente non si tratta di affrontare una passeggiata, ma neppure un dramma tragico.
Conoscendo i miei mezzi modesti punto sulla scomposizione del problema, sull’affrontare piccoli pezzi dello stesso, ma se possibile con cadenza frequente, magari anche quotidiana, e cercando di ribellarmi ai rilassamenti eccessivi ed inopportuni in cui tendo ad adagiarmi.

Ma attenzione, non leggo in queste parole l’unicità dell’eroe epico, anzi; leggo invece un susseguirsi di atti, fatti, situazioni, percezioni, emozioni assolutamente normali, quotidiane, umane. Però vissute pienamente, almeno per quanto possibile, e mai subite.

Ci riesco sempre? No.
Ci provo sempre? Si.

 

2 comments

  1. Sono le salite e i singoli passi che permettono la loro scalata a rendere la sfida così faticosa ma altrettanto emozionante.
    Ogni scivolone e’ doloro ma se nella nostra quotidianità non dovessimo affrontare fatica, dolore, rigore e senso di responsabilità non potremmo mai provare gioia e felicità.
    Stare sempre nel pezzo e rimanere ancorati alla sottile linea che contraddistingue il proprio stile di vita, prima personale, poi professionale, presuppone una grande determinazione e una forte consapevolezza di se.

    Che grande soddisfazione!!!!!

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