Riuscire a STARE, per poter avanzare

Ebbene lo ammetto, sono piuttosto in ritardo.
Non sono riuscito a stare fermo abbastanza.

Stare fermo quel tanto che bastava per raccontate le mie impressioni ed i miei pensieri circa un articolo comparso il 28 settembre scorso, a firma di Paola Mastrocola, sull’ edizione domenicale del Sole 24 Ore.
Il titolo “Stare fermi come uno scoglio nel mare” mi ha subito riportato alla mente il romanzo attraverso il quale la conobbi, anni or sono: ” Come una barca nel bosco”.

Lo scritto sviluppa l’elogio dello “stare fermi”; davvero controcorrente rispetto al credo imperante dei nostri tempi. Stare fermi come antidoto alla superficialità imperante,

Non credo alla meraviglia del multitasking, spacciata per nuova capacità dei nuovi giovani, detti anche nativi digitali.
Mi sembra un inganno che perpetriamo a loro danno. Non credo nel multitasking proprio per il fatto che non permette la lettura, anzi, la impedisce (e un mondo dove non si legge non lo voglio nemmeno prendere in considerazione) : se faccio altro, non leggo. tutto qui. Fare dieci cose in una, saltabeccando da un sito all’altro, da un’informazione all’ altra, da un tweet o sms all’altro, non mi sembra una capacità, semmai un’incapacità; … Se non mi concentro e non sto dentro il pensiero che mi sta nascendo, quel pensiero se ne va.

A me pare chiaro. È condivisibile.
Che ne dici?

7 comments

  1. e’ proprio vero, è del tutto condivisibile in quanto la lettura ti apre al mondo e tutto quello che è nel web si appropria della tua personalità e ti svuota dentro, meglio stare fermi e osservare.
    Grazie
    paola

  2. Pienamente condivisibile! Bisogna fermarsi ogni volta che c’è la necessità di….ricaricare le batterie. Bisogna, però, saper riconoscere il momento ed IMPORSI la fermata!
    Saluti a tutti!

  3. Ciao Andrea, certamente condivido questa riflessione che con la tua naturale perspicacia proponi all’attenzione.
    Concordo con il pensiero che afferma la scrittrice, la lettura è impegno che arricchisce la propria personalità, mentre il “saltabeccando” ci travolge con informazioni delle quali spesso non abbiamo bisogno e non siamo in grado di gestire.
    Troppo spesso sono strumento nelle mani di abili comunicatori.
    Condivido in assoluto la necessità del rimanere fermi, soprattutto rispetto a quei valori e principi che spesso vengono cestinati dal bisogno indotto di essere moderni e al passo con i tempi.
    Per possedere la capacità di “saltabeccare”, ma anche per lavorare o per essere genitori con competenza ci si deve fermare strada facendo a costruire se stessi anche attraverso la sana lettura.
    Mi rimprovero molto spesso di non stare fermo abbastanza, ma quando lo faccio è decisamente positivo anche per chi mi è vicino.
    Spero di non essere stato prolisso o banale, un abbraccio.

  4. Penso che il non stare fermi sia il male del nostro tempo, la causa della superficialità imperante.La conoscenza richiede tempo, calma, approfondimento.
    La soddisfazione che si prova dopo aver terminato un buon libro non è paragonabile al girovagare tra i vari siti internet.
    La voglia poi di condividere con qualcuno quello che si è letto da un’ energia impagabile.
    Grazie Andrea per questa bella riflessione

  5. Ciao Andrea, come sempre sai stuzzicare con interessanti riflessioni. Condivido in pieno il pensiero della scrittrice.
    Fermarsi per strada ci permette di dedicarci alla lettura per alimentare il nostro pensiero ma ci permette anche di vedere se qualcuno dietro di noi ha bisogno di un aiuto stimolante per continuare insieme a noi il suo cammino.
    Temo che sia difficile saper cogliere l’attimo giusto per fermarmi e questo mi dispiace perché capisco che potrei aver perso delle opportunità.
    grazie e buon lavoro

  6. Certo, è condivisibile. Ma il fermarsi ……, leggere, riflettere, il “concentrarsi nel proprio pensiero” non presuppone che in altri momenti non si possa rincorrere la vita “saltabeccando” da un sito all’altro avendo la presunzione di fare dieci cose contemporaneamente. Concediamoci l’una e l’altra …
    Facciamo che i nostri figli siano “giovani digitali” ma regaliamo loro, quando sono ancora piccoli, dei bei libri “di carta”, spieghiamo il grande valore che hanno, magari leggendoli assieme quando loro non lo sanno ancora fare !

  7. Ciao Andrea, condivido in pieno la riflessione. Bisogna fermarsi, isolarsi da tutto … in questo modo riesci a leggere e riflettere su quello che leggi. Il multitasking va bene quando nella frenetica vita quotidiana deve gestire le procedure e le persone, ma per pensare, riflettere e immaginare il futuro devi essere fermo e libero da ogni condizionamento. Buon lavoro

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