Precari per scelta

Un interessante articolo pubblicato il 29 ottobre su Il Foglio da Paola Peduzzi e simpaticamente intitolato “Freelance country”, racconta come in Inghilterra la risposta alla crisi, a partire dal 2008, si sia caratterizzata per la nascita di molti imprenditori freelance.

Anche una volta che la situazione è via via uscita dall’emergenza più cruda, molti giovani, più che in altri stati del mondo occidentale, hanno continuato a prediligere l’esperienza imprenditoriale autonoma, piuttosto che rientrare fra i ranghi del lavoro dipendente.

L’articolo propone alcune chiavi di lettura del fenomeno:

  • Il rilevante grado di digitalizzazione della gioventù britannica, che ha favorito la nascita di molte start up
  • la ricerca di molte giovani donne di una via personale alla conciliazione dei tempi di lavoro e famiglia (infatti la metà dei freelance inglesi è donna)
  • gli anziani, che reagiscono dandosi da fare ad un sistema decisamente povero di salvaguardie nei loro confronti.

Luci e ombre, insomma, ma è certo che emerge una certa voglia di fare, e questo non è poco.

Credo emerga anche la richiesta, implicita, di una maggiore attenzione al lavoro autonomo, perché anche su quello, soprattutto per i giovani e per chi altrimenti sarebbe un disoccupato a rischio povertà, si basano gli stati e non solo le repubbliche.

Grazie per l’attenzione.

3 comments

  1. Andrea, buona serata. Vedo di trovare l’indirizzo di posta elettronica di tale Matteo Renzi da Firenze – al momento trasferitosi a Roma (pare) con nessuna intezione di rientrare a breve in terra toscana – terribilmente interessato a sponsorizzare il LAVORO SUBORDINATO ………. poveri noi !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ciao. Claudio

  2. ciao Andrea,
    questo spunto arriva a fagiolo…..
    ieri in aula, su richiesta di due allievi che hanno intenzione di tentare la fortuna in Inghilterra, ho fatto una lezione utilizzando DOINGBUSINESS (FORMAL INDICATORS) E WEFORUM (THE REAL PERCEPTION OF ECONOMIC ACTORS) finalizzata alla comparazione del sistema economico italiano e inglese con specifico riferimento al 7 th pillar “il mercato del lavoro”….
    oggi completo il discorso partendo dal tuo spunto…..
    ci vediamo a breve a Sassari
    saluti
    mario

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