
Oggi il tema di cui voglio parlare è quello del litigio, del conflitto.
Ne abbiamo una visione negativa e lo consideriamo come un sintomo del venir meno della relazione, di rottura, chiusura, rifiuto. Sappiamo per esperienza che quando il tono della voce si alza, quando gli animi si inaspriscono, si fa poca strada ed il rischio è che non si riesca poi a concludere nulla di buono. E allora?!
Voglio oggi proporti una chiave di lettura diversa, che può risultare più gratificante e costruttiva.
Il conflitto non rompe la relazione, bensì ne rappresenta una perturbazione, che si manifesta quando una persona vede nell’altra un ostacolo nello sviluppo del proprio sé. Di conflitti non si muore, anzi si vive; essi sono nella logica del crescere e aiutano a costruire l’esperienza del sé.
Il conflitto va riconosciuto e accettato, va affrontato con le parole e la pazienza, mantenendo controllato il tono del dialogo, cercando delle soluzioni in cui ognuno dei due trovi la propria soddisfazione, senza che uno schiacci l’altro, generando così rancore e frustrazione.
Quando dal conflitto si esce senza che nessuno sia stato costretto a soccombere, si genera un’energia positiva, che arricchisce, fa crescere e rinsalda la relazione. Questo in azienda, in famiglia, con gli amici.
Chiaramente diventa tutto più importante quando entrano in gioca le relazioni durature.
Grazie per l’attenzione e… vedi di litigare bene!
A volte il litigio può essere una valvola di sfogo che ti permette di vedere, finita la burrasca, le cose con più obiettività..intraprendendo poi la strada da percorrere con più serenità! Forse è più facile a dirlo che a farlo, ma ci si prova..la buona volontà premia sempre…prima o poi!
Inge
L’importante è che lo sfogo si fermi un attimo prima di guastare la relazione in modo significativo
Sicuramente..ci vuole testa anche nel litigio!
Esatto
La potenza e’ nulla senza controllo