
Devo dirti che ogni tanto rimango proprio perplesso.
Sai quando?
Quando mi trovo davanti a a situazioni nelle quali rilevo una grande distanza fra apparenza e realtà. E sono ormai diventato molto poco paziente in questi casi.
Sono davvero stufo di ricevere promesse di un certo livello tramite il battage comunicativo, fatto di location “prestigiose”, cartelline patinate, siti web, brochure, email, ecc., per poi trovarmi davanti a performance decisamente lontane dalle aspettative.
Sono stanco di relatori che usano esclusivamente la prima persona singolare come unica declinazione del proprio agire lavorativo, di chi legge la relazione, di chi non mostra passione e entusiasmo per quello che dice, di chi ti ammorba con slide fitte fitte di parole che non si vedono oltre la terza fila e sembrano servire molto più allo speaker che al discente, di chi non va oltre la proposizione di informazioni di base, che non valgono il tempo messo a disposizione.
Mi rendo conto di essere controcorrente, ma per me il focus è costituito dal contenuto.
Cerco sempre di avere grande rispetto per chi mi sta di fronte, sapendo bene quanti altri pensieri affollino la sua testa.
Non mi sogno di essere il protagonista, ma organizzo la relazione con chi mi ascolta ponendolo al centro e cercando di trovare l’approccio migliore per coinvolgerlo ed interessarlo al tema proposto.
Dedico particolare attenzione a tutto ciò perché so bene che è questo è il modo migliore per alleviare la fatica dell’ascolto e favorire la memorizzazione dei contenuti proposti.
Credo sia un mio limite personale quello di pensare prevalentemente alla sostanza, senza curare principalmente il packaging, senza ricercare l’evento.
Mi rendo conto che limita le mie potenzialità, in un mondo dove l’abito fa ancora, eccome, il monaco.
Comunque ci sto lavorando.
Grazie per la tua attenzione!
[Foto scattata a Olbia (OT), giugno 2017]