Ti viene da pensare…

Ho scritto recentemente un articolo in cui parlo di cultura organizzativa, sul ruolo che gioca nei processi di cambiamento e sull’importanza della leadership messa in campo dall’imprenditore proprio nella gestione delle fasi di crisi aziendale.

I passi dell’articolo sono il frutto di anni di attività, che mi hanno portato, esperienza dopo esperienza, a maturare un metodo per affrontare e condurre il cambiamento.

Sì, perché in fondo questo è il motivo per cui si chiama uno come me;

Noi non ci riusciamo, anzi spesso facciamo proprio di tutto per non riuscirci.

Quindi vieni tu, mettici la tua faccia (e non solo); così se continuiamo a non riuscire potremmo dire che no, non dipende da noi, ma è colpa tua.

Il tuo metodo non funziona; non ci hai parlato in modo adeguato; pretendi troppo da noi; ma che vuoi cambiare, va bene così…

Comunque quel che conta è che non è colpa nostra.

Dovrei saperlo bene ormai.

Credo che per fare il mestiere che ho scelto sia necessario un atteggiamento misto tra fiducia ed incoscienza, che affianchi la competenza necessaria per poter immaginare di andare a modificare vite e carriere, relazioni e gerarchie formali ed informali, percezioni e credenze, spesso assai consolidate o addirittura incrostate.

Anzi, forse qualcuno interpreta il mio approccio come una vera e propria dimostrazione di arroganza, quando mi vede entrare (magari anche a piè pari), nella sua zona di confort, per invitarlo ad uscire e a cambiare il proprio modo di interfacciarsi con il lavoro e/o con l’azienda e/o con i colleghi.

Il ruolo dell’imprenditore, la sua leadership determinata a far evolvere l’azienda, costituiscono chiaramente un catalizzatore fondamentale per aiutare la reazione che mi propongo di far scattare e condurre con il mio lavoro.

Quando manca, la fatica raddoppia e così pure l’incertezza su tempi ed esiti del processo.

Come ogni metodo di lavoro, anche il mio affonda le sue radici nell’esperienza quotidiana e sulla riflessione riguardo gli esiti che questa produce; imparo dai successi, ma anche (e soprattutto) dalle difficoltà che incontro.

E oggi mi trovo a riflettere su un progetto che si è inceppato. Vero, sin dall’inizio non si è rivelato un percorso semplice e naturale. Ma quando sai di aver trovato la chiave, e cominci a girarla un po’ alla volta, sai che devi tener duro per riuscire a compiere quel giro, che permetterà alla serratura di scattare e far accedere l’azienda al livello evolutivo successivo.

La chiave inizia a girare; certo, non senza scricchiolii e resistenze. Un po’ alla volta inizia a girare meglio, con meno attriti. Non ti puoi distrarre, però, perché basta poco a bloccarla di nuovo.

E sai che il tuo avversario, la cultura organizzativa, questa volta a due facce; quella aziendale e una seconda, solo apparentemente in secondo piano: quella familiare.

Proprio quell’aspetto costituisce il tuo avversario più fiero, spesso sprezzante, perché sicuro di avere la meglio sul tuo metodo.

La famiglia va ben oltre l’azienda.

Sono cose che Lei non può capire, non insista…


Sai che quando si mette così non è facile, ma quando il processo si inceppa a la chiave si blocca, beh, allora ti fermi e ti viene da pensare.

Dove, cosa e quando potevi fare diversamente?

Cosa avresti potuto mettere in campo?

Quali attenzioni ulteriori?

O forse hai sottovalutato la sfida?

Come potevi evitare che le paure di alcuni bloccassero la voglia di molti?

Ti brucia certamente veder bloccato il tuo programma di lavoro; temere di aver compromesso un cliente e di veder ridotto il tuo fatturato.

Ma soprattutto ti spiace per un’azienda che stava svoltando e che invece non svolterà, almeno per ora. E ti brucia pensare alle persone che si sono messe in gioco, che ti hanno creduto, si sono impegnate ed erano pronte a svoltare. No, loro non se lo meritano, di restare bloccate dalla paura di qualcuno.

Ti brucia e ti spiace. Ma sei anche consapevole che accade raramente e che nel prossimo lavoro metterai ancora più attenzione e coglierai qualche particolare in più, che ti aiuterà a continuare a fare la differenza.

Chiaramente ti aspetto sempre su http://www.andreapozzatti.it!

Grazie per l’attenzione.

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