
Alcune delle amicizie più valide che ho incontrato in anni recenti (alle quali sono poi corrisposti rapporti commerciali duraturi e fiduciari) sono nate grazie a vetrine ben fatte, connotate, originali che attirarono la mia attenzione (a negozio chiuso, ci tengo a precisare).
Una di queste addirittura posta in una via poco battuta della mia città, nella quale mi capitava raramente di passare e, quando lo facevo, vi transitavo sempre con passo svelto e distratto nei miei pensieri.
Giorno dopo giorno, senza accorgermene, la curiosità crebbe; quando passavo davanti alla vetrina mi fermavo sempre; ero stato colpito dalla personalità che percepivo attraverso gli oggetti esposti; le forme mi stuzzicarono e colsi una creatività che mi catturò e mi spinse a varcare la porta.
Entrato, ritrovai con gli interessi quanto promesso dalla vetrina e a quella prima fiducia, un po’ titubante, ne seguirono molte altre, sempre piacevoli ed interessanti. Grazie a quelle vetrine iniziarono dei percorsi che da cliente casuale mi fidelizzarono e mi portarono pian piano a diventare amico degli esercenti.
Ho voluto proporti brevemente questa mia esperienza personale, per ribadire, casomai ce ne fosse bisogno, l’importanza di possedere la capacità di costruire relazioni positive e di qualità in ambito professionale.
E le relazioni professionali che via via nasceranno risulteranno tanto più centrate, quanto più accurata, chiara e persuasiva risulterà essere la vetrina che esponi per parlare di te a chi ancora non ti conosce, il mitico potenziale cliente.
Lo scopo di una vetrina non è soltanto quello di mettere in mostra, di rendere evidente cosa il cliente troverà all’interno, quanto, più utilmente, evitare che nel negozio entri chiunque, ma solo i potenziali clienti davvero interessati. In questo modo può davvero svilupparsi una relazione iniziale di reciproco interesse reale, che favorisce il dialogo costruttivo e la nascita di un rapporto di fiducia reciproca.
Purtroppo, e sottolineo purtroppo, accade assai frequentemente che imprenditori e professionisti non dedichino l’attenzione dovuta alla costruzione della loro vetrina, salvo poi lamentarsi per l’insufficiente o errata considerazione che finiscono per raccogliere sul loro mercato di riferimento. Ma riflettici bene: ad una chiamata non particolarmente chiara e definita da parte tua, è chiaro che la risposta potrà essere a sua volta confusa e generica.
Riflettici; quanto più chiara, definita, mirata e convincente sarà la tua chiamata, tanto più centrata, coerente e solida potrà essere la risposta che otterrai. Se invece ti accontenterai di allestire a tempo perso la tua vetrina, senza un progetto e non rispettando le regole fondamentali della comunicazione, rischiera di non ottenere la risposta che ti aspetti. Intendiamoci; non dico ti mancheranno i clienti, ma probabilmente non saranno quelli che veramente ti piacerebbe incontrare per poter offrire loro il meglio, fare realmente la differenza, fidelizzarli e generare passaparola positivo.
Che ne pensi? Non ritieni ti convenga curare la tua vetrina in modo adeguato e riuscire a portare a casa i risultati che sogni?
Sai, una vetrina ben pensata lavora efficacemente per te anche in tua assenza, 24/7; un bel vantaggio, non credi?
Per ottenerla serve un progetto (cioè una riflessione attenta su cosa vuoi dal tuo lavoro e dai tuoi clienti) che ti rappresenti realmente e che racconti in modo chiaro e convincente perché mi conviene scegliere te, piuttosto che un altro. Credimi, non sarà di certo solo il prezzo a convincermi!
Prenditi il tempo per pensare come organizzare la tua vetrina e per allestirla in modo professionale (attento a non sottovalutare questo aspetto!). Ma organizzati anche per farmi trovare sempre ciò che mi prometti, sia che abbia a che fare con te che con la tua squadra; se mi deludi mi perdi (e soprattutto se questo accade all’inizio)!
Ma soprattutto; conosci lo stato attuale della tua vetrina? Ovvero, conosci davvero cosa pensano di te le persone che potrebbero decidere di essere tuoi clienti? Sai chi ti sceglie perché lo fa?
Se SI, cioè se lo conosci, ti soddisfa? Se NO; perché? Ti pare saggio?
Grazie per l’attenzione e forza!