
Può sembrare semplicistico e forse anche riduttivo, ma un foglio bianco ed una matita (e una gomma per cancellare!) sono spesso i semplici strumenti grazie ai quali prendono forma idee e strategie, anche importanti.
Dar forma sul foglio significa conferire al pensiero una prima concretezza, fondamentale per poi chiamare a loro volta a raccolta altre idee e pensieri… E il processo si avvia; a questi primi segni ne seguono altri, sempre più precisi, accurati e decisi. E poi incontri, riunioni, notti in bianco e, perché no, pranzi e cene!
E lì in mezzo c’è sempre lui, il foglio. Che nel tempo magari si sgualcisce, ma anche si arricchisce di nuove informazioni, annotazioni, considerazioni.
Anche l’organigramma nasce su un foglio, dove pochi e semplici tratti di matita possono rendere le cose molto più chiare ed efficaci, in termini di struttura e di equilibri interni ad un’impresa.
Proprio per questo, anche l’organigramma va vissuto e interpretato con passione, come uno strumento vivo, concreto, non quale un mero fine per ottemperare ai dettami dei sistemi di assicurazione sicurezza, ambiente e qualità o ai modelli di gestione della responsabilità ex. 231/02 e similari (quanti ne ho visti di questi, tanto belli quanto sostanzialmente inutili, perché lontani dalla realtà quotidiana!).
L’organigramma merita di essere costruito e vissuto passo passo, reso estremamente rispondente alla realtà e non solo verosimile, solo per compiacere qualcuno di esterno all’azienda.
Come detto, rappresenta lo strumento per dare vita a quella realtà che concorre a trasformare i sogni dell’imprenditore in obiettivi concreti e raggiungibili, anche se sfidanti e apparentemente lontani.
Non dimentichiamoci mai del foglio, della matita e dell’organigramma; non conviene assolutamente!
Grazie per l’attenzione e forza!