Qual é il vero organigramma della tua impresa?

Sembra (apparentemente) semplice parlare di organigramma, così come non pare per nulla complesso utilizzarlo per rappresentare chiaramente la struttura dell’azienda o dello studio professionale.

Esatto; in teoria è proprio così. Ma, a ben pensarci, di quale struttura stiamo parlando?

  • Di quella “ufficiale” indicata sulle “targhette” idealmente poste sulle porte degli uffici o sulle scrivanie del personale?
  • Di quella determinata dalle relazioni interpersonali, quali ad esempio rapporti di parentela o amicizia, l’anzianità di servizio e la condivisione di passaggi “fondamentali” della vita aziendale, ecc…?
  • Oppure di quella formalmente definita dai livelli di inquadramento, dagli importi degli stipendi e dalla premialità?
  • O, infine, di quella richiesta dai sistemi di gestione volontari o cogenti, come ad esempio qualità, sicurezza, ambiente, ecc…?

Molto frequentemente, le diverse espressioni della struttura aziendale sopra riportate non collimano, soprattutto quando lo sviluppo organizzativo e la gestione del personale maturano in modo sporadico e le scelte non seguono un progetto ben definito, ma sono frutto si situazioni specifiche, spesso anche eccezionali o particolari, oppure dovute all’esigenza di rispondere a fatti esogeni e non sono determinate da scelte effettivamente ponderate e volute.

Tutto questo non aiuta a definire e a comprendere con chiarezza chi fa che cosa, come lo fa e quando; a definire i livelli di responsabilità, le aree di influenza nella catena di comando e le modalità di relazione trasversale.

Ecco dunque perché si fa presto a dire organigramma, così come si fa presto a dire struttura; ma è ben diverso trattare questi due elementi della gestione con l’attenzione e la chiarezza necessari.

Proviamo ora a fare un passo indietro “uscendo dalla mischia”, per osservare la situazione e le relazioni in modo più distaccato ed oggettivo.

Come immagino appaia chiaro, a causa di una gestione poco attenta e lungimirante, si rischia davvero di sovrapporre piani diversi e di favorire che nel tempo nel tempo si sviluppino intrecci di aspettative, frustrazioni, consuetudini, sinergie e contrasti che a posteriori non è semplice comprendere a fondo e sciogliere.

Sono questi i vincoli che limitano o addirittura bloccano l’azione imprenditoriale e che, ironia della sorte, si sono sviluppati anche a causa delle scelte (o non-scelte) del leader. Probabilmente perché “non c’era tempo” o “aveva altro a cui pensare”. E così, quella che al momento sembra una “brillante idea”, rischia di rivelarsi una scelta infelice, se non inserita in un quadro coerente e univoco.

Attenzione, dunque! Certamente molte situazioni sono recuperabili; non tutte, però. E comunque i costi umani ed economici sono spesso decisamente rilevanti ed onerosi.

Grazie per l’attenzione e forza!

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