STRADA IN SALITA?

La strada è in salita, in forte salita

Mi ha detto ieri un cliente, con tono sconsolato.

E non si può essere che d’accordo. Ma lo è per tutti; si tratta di una condizione comune, che quindi rappresenta una caratteristica della cornice nella quale ogni giorno ognuno di noi scrive la sua cronaca professionale.

Se questa è la condizione da affrontare e l’ostacolo da superare, beh, che altro possiamo fare, se non considerare che è necessario avere a disposizione un buon motore, potente quanto basta, affidabile e parco nei consumi.

La squadra di cui dispone l’imprenditore costituisce il motore dell’impresa e la sua validità si scopre proprio in queste situazioni, quando cioè la strada sale in modo ripido e continuo, le curve sono a gomito, il fondo accidentato e le barriere laterali cedevoli.

Non è certo un bel viaggiare (=lavorare), ma così stanno le cose. L’ostacolo non è evitabile; va superato limitando i danni e il consumo del motore (=usura delle persone e della squadra).

Chiaramente un buon motore sarebbe importante averlo anche a prescindere dal dover affrontare una lunga ed insidiosa salita; lo si è costruito per tempo, ben sapendo quanto la cura e l’affinamento dei diversi particolari incida sia sul buon funzionamento che sulla durata.

Potenza e affidabilità, anche di fronte situazioni di stress impreviste e mai affrontate prima, che non abbattono ma, anzi, sono vissute come un aiuto ad imparare, ad accrescere e migliorare le competenze professionali e le abilità personali (=resilienza).

E’ chiaro ed evidente quanto conti l’apporto costante del titolare nell’impostazione e realizzazione del motore e nella sua periodica messa a punto , in modo da poter contare con sicurezza sia sull’efficacia che sulla continuità di funzionamento, anche e soprattutto nelle situazioni difficili. E questo è anche il momento più opportuno per sostenere il proprio personale, introducendo gli strumenti di welfare a cui l’impresa può ricorrere o che si può permettere, per rendere tangibile la consapevolezza della difficoltà e davvero concreta la solidarietà.

Si tratta di riuscire a contemperare le diverse forme di attenzione di cui necessita il motore, ovvero la cura e l’incremento delle competenze professionali individuali e collettive, la messa a punto dei metodi di lavoro e le strumentazioni che quotidianamente vengono utilizzati nel lavoro.

Ma anche lo sviluppo di un clima che permetta al motore di funzionare in condizioni accettabili, se non ottimali, evitando di subire stress continuativi che ne possano inficiare il buon rendimento e compromettere resa e durata (=subire invece che affrontare).

Infine voglio toccare il tema dei consumi del motore e della sua efficienza (=produttività); qui andiamo ad affrontare lo stile di guida e conduzione che, a parità di motore, sono in grado di influenzare significativamente la performance. Questo aspetto è particolarmente importante quando si ha a che fare con una salita lunga e difficile, che va affrontata trovando un buon connubio tra la velocità di percorrenza e la opportunità di contenere i consumi (=limitare al massimo lo spreco di energie e lo stress che ne può conseguire). Da questo punto di vista è importante evitare dispersioni su servizi secondari e non strategici e su clienti non remunerativi, che richiedano più lavoro rispetto al ritorno economico e di soddisfazione che garantiscono.

Conviene anche monitorare il funzionamento dei processi principali e maggiormente ricorrenti, per limitare il rischio di contorsioni e ridondanze che possano aumentare il rischio di usura ed affaticamento degli addetti.

Così come è buona regola sincerarsi periodicamente dell’efficienza delle strumentazioni informatiche e delle procedure adottate, per limitare quanto più possibile di indulgere nel mantenere in essere attività eccessivamente ripetitive, con conseguente sviluppo di forme di demotivazione dovute a noia e monotonia.

Per concludere, val la pena ricordare come la complessità della salita da affrontare non sia legata tanto alla pendenza in sé, quanto alla qualità del propulsore di cui si dispone.

Grazie per l’attenzione e forza!

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