
Le persone costituiscono indubbiamente l’elemento portante dell’organizzazione, soprattutto per quanto riguarda le piccole e medie imprese e studi professionali; nel bene e nel male.
Vediamo ora quali sono gli aspetti caratterizzanti la loro partecipazione all’attività; ogni lavoratore appartenente ad un’organizzazione è tale in quanto mette in comune con gli altri qualcosa di proprio (competenze, fatica, motivazione, valori, idee, esperienza, ecc.), per raggiungere un obiettivo, che non è necessariamente coincidente con gli obiettivi personali.
Ogni persona svolge una mansione all’interno dell’organizzazione; mansione che rappresenta è un fatto oggettivo e talvolta è espressamente codificata e formalizzata. Malgrado ciò, non è garantito che ogni soggetto incaricato di quella mansione la svolga in modo univoco e pienamente confacente con i desiderata del delegante.
Dunque e’ lecito sostenere che la mansione affidata ad un collaboratore, viene da questo letta e interpretata in modo personale, attraverso le proprie capacità, esperienze, cultura, valori, volontà, ecc.
E questo “rischio” aumenta man mano che si sale nell’organigramma e il grado di discrezionalità sale, mentre diminuisce l’incidenza della componente prescritta della mansione stessa.
Quindi più persone, in quanto portatrici di diverse personalità, esperienze, aspettative, livelli di motivazione, pur avendo ricevuto la stessa mansione da eseguire, la potranno interpreteranno in modo diverso, e dunque giocheranno nell’ambito dell’organizzazione ruoli diversi, generando attese diverse in chi si interfaccia con loro, siano essi colleghi o clienti.
Spesso il gestore di un’organizzazione confonde il ruolo con la mansione, dimenticando di avere a che fare con la capacità di libera interpretazione delle persone, con grave rischio per il benessere del singolo e del team che sovrintende e nocumento per il buon esito dei processi operativi coordinati.
Una buona gestione della delega, unita alla conoscenza approfondita delle persone con cui si ha a che fare, può sicuramente aiutare il leader ad evitare che l’organizzazione da lui gestita risulti poco affiatata e proceda in modo disunito anche se, bada bene, tutte le persone si impegnano nel “proprio” lavoro quotidiano.
Il problema sta proprio in quel “proprio”, mentre ogni membro della squadra è importante si impegni rispetto ad uno schema comune e condiviso, che chiaramente deve essere pensato, comunicato e preteso dal leader.
Certo, se proprio quest’ultimo non comprende l’importanza di questo passaggio… allora iniziano i guai!
Un errore da non commettere, dunque!
Per approfondire il tema: https://obiettivoefficacia.com/2021/05/30/lui-chi-e/