
Proprio in questi giorni, ancora una volta (come se ce ne fosse bisogno!) mi sono imbattuto in chi pretende di essere leader “per principio”.
Dove quel “per principio” potrebbe riguardare l’età anagrafica, piuttosto che l’anzianità aziendale, il fare parte della famiglia titolare, l’aver conseguito una laurea oppure l’essere più elevato in grado, ecc.
Ahimé! Magari fosse così semplice!
Magari la leadership si assumesse per censo, parentela, età o curriculum, beh, l’organizzazione aziendale sarebbe decisamente più semplice.
E chissà se le cose sarebbero anche migliori…
Però così non è e l’autorità paga molto poco, quando manca l’autorevolezza, ovvero il riconoscimento dei colleghi.
La brama di essere capo raramente porta ad essere riconosciuto come capo; quasi mai ad essere ritenuto un buon capo.
Ma capi si diventa, a mio parere, volendo imparare e comprendendo il valore degli altri, in primis dei propri colleghi.
Grazie per l’attenzione e forza, sempre!
Quindi il capo non è solo quello che fa i c.d. “cazziatoni” come spesso mi capita di vedere nelle aziende.
Le propongo un altro video, a completamento di questo, relativo all’importanza del “gioco di squadra” all’interno della quale operano i nostri non sempre amati “Capi”
Buona serata!!!